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CONTE ALBERTO BONACOSSA

Il conte Alberto BONACOSSA, nacque il 24 agosto 1883 a Vigevano dal conte Cesare e da Angela Cuzzani. 


Laureato in ingegneria, il Bonacossa sin da ragazzo cominciò a praticare lo sport: fu campione podistico alla Società Cristoforo Colombo di Genova (1900); tennista olimpico ad Anversa (1920), "azzurro" ai campionati del mondo del 1922 (Bruxelles) e campione italiano seniores del doppio maschile a 54 anni, assieme a Mino Balbo; calciatore, nei Grasshoppers di Zurigo; alpinista, fondatore del Gruppo accademico del Club Alpino Italiano; dal 1914 al 1928 campione di pattinaggio artistico su ghiaccio e per altri due (1920 - 22) di doppio misto, con la moglie Marisa; partecipò a concorsi ginnici all'estero; si segnalò in prove di abilità motociclistica e nel nuoto, con due traversate (di m. 4100) del lago di Zurigo.
Partecipò alla guerra 1915-18, guadagnandosi la medaglia d'argento al valor militare., e raggiunse il grado di maggiore del genio. Oltre a praticare gli sport, il Bonacossa ricoprì importanti cariche.
Fu per diciotto anni presidente della Federazione Italiana del Motociclismo, FMI, dal 1923 al 1946 presidente effettivo e poi onorario di quella internazionale.
Nel 1931 fu tra i fondatori del Moto Club Vigevano di cui fu il primo presidente in contemporanea alla sua presidenza alla FMI.

 

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Dal 1935 al 1946 fu vicepresidente della Federazione Automobilistica Internazionale e presidente dell'Automobile Club d'Italia. 
Membro del Comitato olimpico italiano dal 1912, fece parte di quello internazionale dal 1925. Tra i suoi incarichi minori vanno ricordate le presidenze del Tennis Club Milano, dal 1922, e della Federazione italiana pattinaggio a rotelle, sempre dal 1922. Membro della Giunta esecutiva del Comitato Olimpico Internazionale, fu dal 25 luglio all'8 sett. 1943 commissario del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
Si devono al Bonacossa numerose iniziative pionieristiche a favore dello sport nazionale. Fondò la prima società italiana di pattinaggio artistico su ghiaccio (1914), fu tra i promotori della costruzione del Palazzo del ghiaccio a Milano (1932); 


Nazionale Italiana di Hockey ghiaccio nel 1926

analoga opera fu da lui svolta per il tennis e per altri impianti sportivi. Nel 1914, pubblicò a Milano, insieme con G. Porro Lambertenghi, il primo manuale italiano di tennis 

e, assieme al fratello Aldo, noto alpinista, due buone guide alpine. 

 

Partecipò a numerosi congressi all'estero e Pierre de Coubertin lo ebbe tra i suoi più apprezzati collaboratori. Per onorarne la memoria, il CONI offrì nel 1954 un trofeo Bonacossa, che viene conservato dal Comitato Olimpico Internazionale a Losanna e del quale ogni anno viene assegnata una riproduzione in miniatura, con diploma, al Comitato Olimpico più meritevole nel campo della propaganda olimpica. 
Tale premio andò nella sua prima edizione (1955) all'URSS. 
Al suo nome sono stati intitolati lo Stadio olimpico del ghiaccio a Cortina (1956), una piscina a Milano e altri impianti sportivi.
Il conte Alberto Bonacossa è morto a Milano il 30 gennaio 1953.



                                               

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